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Dubai: fermato con canna, rischia l’ergastolo

Lorenzo Bassano, un regista di spot pubblicitari, bloccato con 0,8 grammi di hashish. Allarme del fratello: ha il morbo di Crohn

CESENA – Rischia una dura condanna, al limite anche la pena di morte, Lorenzo Bassano, 40 anni, cesenate, regista di spot pubblicitari, che è stato fermato all’aeroporto di Dubai City, negli Emirati arabi con 0,8 grammi di hashish in tasca. La legislazione in materia di droga del paese arabo è ferrea: Bassano, che si trova in carcere da mercoledì, rischia da un minimo di quattro anni di galera a un massimo, se sarà ritenuto colpevole di spaccio, dell’ergastolo o della pena di morte.

L’ALLARME DEL FRATELLO – L’allarme è stato lanciato dal fratello Marco, che nella vita fa il cameraman, e che ha raccontato tutto al Corriere di Romagna. Lorenzo Bassano conosce bene la legislazione araba ma, dopo una perquisizione all’aeroporto, è stato trovato con una cartina in tasca. La polizia gli ha controllato il bagaglio e dentro un paio di pantaloni ha trovato un pezzetto di hashish che il regista aveva dimenticato. Anche una condanna di quattro anni potrebbe però essergli letale.

E’ AFFETTO DAL MORBO DI CROHN – Il regista cesenate è infatti affetto dal morbo di Crohn, una patologia infiammatoria dell’apparato digerente, che per essere combattuta ha bisogno di una speciale alimentazione. L’unica speranza per mettere fine al suo incubo è la grazia da parte dello sceicco. Del caso saranno investiti il consolato e l’ambasciata di Dubai City. Lorenzo Bassano è un affermato regista di spot e da qualche anno sta girando campagne pubblicitarie in Medio Oriente. Suo anche il film “Natale in casa Deejay”, con attori protagonisti i personaggi della radio.

27 marzo 2007

Dubai: italiano rischia la pena di morte per una canna
Dall’ergastolo alla pena di morte per 0,8 grammi di hascish dimenticato in una tasca dei pantaloni. A rischiare una simile condanna è un regista cesenate in trasferta per lavoro negli Emirati Arabi uniti. Lorenzo Bassano, 40 anni, trovato in possesso di una cartina durante una perquisizione all’aeroporto, è stato sottoposto ad accuratissimi controlli che hanno portato al rinvenimento del pezzetto di «fumo». Non bastassero le severissime leggi di Dubai, lo sfortunato regista, malato del morbo di Crohn, non può mangiare il cibo della prigione. Del suo caso si sta interessando il console italiano. Buone notizie, invece, dal Simposio Iiternazionale sulle droghe convocato a Roma per iniziativa della Croce rossa e della Mezzaluna rossa che raccomandano cure e assistenza ai tossicodipendenti invece che carcere.

Il Manifesto (27/o3/2007)

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